La storia e lo spessore della musica demenziale italiana sono troppo grandi perché non esista un evento che la celebri. E infatti c'è, o meglio, c'è stato: Sanscemo, un serissimo sfottò della kermesse sanremese ideato dal musicista e conduttore radiofonico Paolo Zunino.
La prima edizione del festival della canzone demenziale - come recita lo slogan della manifestazione - vede la luce nel 1990, e si tiene a Torino. La vince un certo Marco Carena con Ti amo, una dichiarazione d'amore sui generis, che qui ripropone fuori gara pochi anni dopo.
Per tutta la prima metà degli anni '90, Sanscemo va forte: ci sono ottimi conduttori (su tutti Andy Luotto e Sergio Vastano), le telecamere di tv locali e nazionali (Videomusic e Rai), grandi ospiti (Trettré, Skiantos, Latte e i suoi derivati), ma soprattutto c'è il pubblico. La gente riempie i palazzetti e contribuisce a renderlo uno spettacolo unico: aizzati dai conduttori, gli astanti fischiano e insultano chiunque salga sul palco e sono invitati, anzi, direi quasi tenuti a lanciare frutta e ortaggi ai concorrenti. Da qui il logo della manifestazione - disegnato dal noto pubblicitario Silvano Guidone: un pomodoro spappolato su un vinile.
In poco tempo, Sanscemo diventa il punto di arrivo per gruppi e cantautori demenziali di tutto il Bel paese. Non solo, ci passano anche molti futuri volti noti della comicità italiana: da Beppe Braida a Pino Campagna, da Flavio Oreglio a Dario Vergassola, la cui carriera prende il volo proprio dopo la vittoria, nel 1992. E poi c'è Carena, che ridendo e pazziando arriva a Sanremo.
Nonostante i fasti del passato, di Sanscemo in rete si trova ben poco: c'è il sito ufficiale - decisamente vintage - che si limita a elencare conduttori, concorrenti e ospiti delle varie edizioni; una pagina facebook semi-abbandonata con poche centinaia di follower; qualche sparuta testimonianza video caricata su YouTube. Un peccato, perché in giro sono in molti a chiedersi "perché l'hanno chiuso", me compreso.
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